Descrizione chiesa:
Si colloca all’estremità del Rione dei Monti e sembra voler chiudere scenograficamente il paesaggio della parte storica di Alberobello. Fu costruita nell’arco di 14 mesi e aperta al pubblico il 13 giugno 1927. Questa direzione così celere fu opera del sacerdote don Antonio Lippolis (1886-1972) che si affidò nella progettazione all’ingegnere Signorile Bianchi e al maestro De Leonardis. Secondo la tradizione pare che il sacerdote scandalizzato dalla diffusione del protestantesimo decise di edificare un nuovo sito religioso quale simbolo contro le eresie e questo d’altronde giustificherebbe la celerità.
La chiesa fu intitolata al Cristo Re dell’Universo e dedicata al Santo di Padova, definito a suo tempo il “martello degli eretici”.
La chiesa stilisticamente si rifà alla tecnica costruiva del trullo con accorgimenti moderni, ma presenta anche alcuni elementi dell’architettura romanico-pugliese. Infatti, la facciata è dominata da un rosone e da tre timpani lungo i quali scorre una teoria di archetti pensili, molto simile alla decorazione delle chiese romaniche pugliesi.
La cupola centrale svetta in alto per ben 19,80 m. e il suo slancio è ancor più accentuato per altri 3,20 m. dal lucernario, intorno a cui ruotano quattro piccole cupole coronate dai pinnacoli. Sulla destra della facciata sovrasta il campanile a trullo avvolto nel suo corpo cilindrico di poco più basso rispetto alla cupola centrale (18,90 m.).
L’ingresso monumentale immette in una aula a pianta centrale molto sobria in cui si è avvolti dalla semplicità e raffinatezza della pietra grezza. L’unico tocco di colore è ravvivabile sulla parete dell’altare maggiore interamente rivestita da un affresco del XX secolo raffigurante l’Albero della vita col maestoso Crocifisso. L’opera è firmata da Adolfo Rollo. Lo stesso autore firma i pannelli in legno che si collocano sulla parete di sinistra attorno alla nicchia di sant’Antonio da Padova e il poverello e i bassorilievi di don Guanella.